martedì 18 maggio 2010

Ma che ho detto nella magica prima lezione?

Siccome sono anziano, mi sono dimenticato la mia introduzione al corso. Alcuni di voi hanno detto che da questa lezione hanno tratto alcuni spunti importanti per capire lo spirito del corso e anche alcune cose importanti del diritto comune. Potreste indicarmi i punti salienti di questa lezione, perché io possa rifarla anche il prossimo anno?
Visto che ci siete, perché non indicate punti di forza e di debolezza del corso?

8 commenti:

  1. Nella prima lezione come prima introduzione al corso ha cercato di capire se avessimo già un'idea di cosa fosse o non fosse il diritto comune.Abbiamo dunque proseguito con l'anticipare la figura mitica di Irnerio e della scuola di Bologna, ma in modo particolare poi la lezione è proseguita con il domandarci su cosa servisse studiare la storia; o meglio, a cosa quale utilita avesse usufruire di tre corsi storici quali: diritto romano,diritto comune e storia delle codificazioni moderne.
    Ci siamo dunque domandati sul ruolo svolto dalla storia ai fini della formazione del giurista.
    Naturalmente a tali domande abbiamo risposto durante lo svolgimento del corso.
    A mio modesto parere, il punto di forza di questa materia,per come noi l'abbiamo affrontata, è l'aver interagito quotidianamente con noi coinvolgendoci nelle singole lezioni e nella materia in senso ampio.Questo ha permesso, almeno a quelli di noi che non sono troppo disinvolti nell'esprimersi dinanzi agli altri, di sbloccarsi. Punto di debolezza forse, ma che ancora forse può esser visto come punto di forza della materia, è il fatto che il corso è seguito da una cerchia ristretta di persone quasi dando l'impressione di non essere una materia compresa( molti non sanno davvero di cosa tratti un corso di diritto comune), ma è anche vero che è un destino quasi comune per le materie"storiche", considerando che si inseriscono in una facoltà di giurisprudenza, caratterizzata soprattutto da materie "tecniche" se così può dirsi.

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  2. Direttamente dagli appunti dell'8 marzo 2010, lunedì.
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    STORIA: lettura del presente
    Agiografia: scrivere sulla vita dei santi

    Esistenza del ceto dei giuristi, e dell'intero ordinamento, giustificato dalla storia (Scuola storica, XIX, Savigny (1803, pubblica a 24 anni il suo primo libro), Volksgeist) ---> non come in Francia. Conoscere il diritto come lo abbiamo fatto noi tedeschi, seguendo lo sviluppo storico e l'ideologia.

    Stesso periodo, 1804, code civil napoleonico --> fonte non eterointegrata, rompendo il rapporto con la storia (precedente), basandosi solo sulla ragione.

    In diritto romano non è possibile adempiere alle obbligazioni se non ex contractu (obbligazioni reciproche) ==> NO titoli di credito

    [Il non fidarsi l'uno dell'altro è mediterraneo ==> diritto romano complicato]

    ==> Costruzione diritto germanico, "gewere" (vestitura ~ apparenza del diritto) --> per tutti i tipi di godimento ==> OK titoli di credito.

    STORIA come evoluzione? Inutilità di conoscere l'origine degli istituti giuridici.

    NOTA BENE: STORIA come palestra intellettuale, analizzando il rapporto diritto / società in un determinato periodo storico ==> operazione di laboratorio ==> non serve a niente e perciò è preziosa.

    Storia del diritto privato romano - storia del diritto medievale e moderno

    diritto romano -> codex iustinianus
    ->{diritto comune -> Giustiniano
    storia delle codificazioni moderne -> Codex

    Persa ad oggi la centralità del codice: leggi regionali, ordinanze comunali, diritto comunitario.

    dirittocomuneromatre.blogspot.com

    NOME + COGNOME + MAIL
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    PS: La cosa più bella sono stati i nomi scritti sui fogli... come alle elementari... mi ha dato l'idea di una dimensione più umana, quasi magica, dell'università.

    Pierpaolo Cavazzino

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  3. Non è solo il contenuto della prima lezione, quanto l'atteggiamento e il modo di insegnare del professore Conte, che non somiglia affatto a quello di un consueto professore, ma piuttosto a quello di un magister, una figura che nelle scuole italiane si trova ormai sempre più raramente.

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  4. Gentilissimo professore
    volevo solamente dirle grazie per questi mesi di lezioni insieme, per tutti gli insegnamenti ricevuti in questo corso, ma soprattutto per la passione che ha saputo trasmettere! Interagire con il suo modo di insegnare e con il suo sapere ha rappresentato un'esperienza formativa unica in tutti i sensi.
    Il suo è senza dubbio l'atteggiamento migliore per invogliare gli studenti alla ricerca e alla dedizione verso la materia. Fossero tutti come lei ci sarebbero senz'altro molte più persone realmente interessate a ciò che si studia!
    Personalmente non ho mai avuto una gran passione per il Medioevo, ma questo corso mi ha fatto ricredere.

    Con profonda stima e ammirazione

    Distinti saluti

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  5. Salve Prof.,
    eccoci di nuovo qui a scrivere sul nostro blog! Questi sono i nostri appunti della prima lezione:
    - 1100-1200: nascita dell'Università e centralità della figura di Giustiniano.
    - Diritto romano, diritto comune, codificazione: tre blocchi.
    - La storia e la sua funzione di legittimazione nell'attualità. La lettura della storia è sempre condizionata dall'ideologia del presente; lei ha sottolineato che quando si fa la storia il vero esercizio è quello di porre al passato le domande del nostro presente, altrimenti fare la storia risulterebbe noioso. Da quando si può parlare di importanza della funzione della storia? In quale momento storico i giuristi diventano importanti? Savigny è il primo che ha iniziato a giustificare l'ordinamento giuridico vigente e a porre in primo piano il VOLKSGEIST, spirito del popolo; Savigny pubblica il suo primo libro nel 1803 all'età di 24 anni intitolato "Diritto del Possesso". Nel 1804 Napoleone fondava un ordinamento giuridico in un modo distaccato dalla storia, ha "tagliato" il rapporto con la storia, quindi la scelta di Napoleone è anti-storica. Il governo dell'impero napoleonico propone un ordinamento basato solo sulla ragione e non sulla storia, questa è una scelta di stampo illuministico. Savigny fonda la Scuola Storica, cheè l'alternativa al modello napoleonico. L'ordinamento della Germania deve rifugiarsi dal pericolo della Francia, conoscere in profondità lo sviluppo di questo diritto che fa di noi "i tedeschi". A partire dall'Ottocento i giuristi diventano molto competenti, la carica di ideologia è sempre molto ampia; da un lato si guarda al passato senza mediazione ideologia, dall'altro sempre al passato sul quale si sono create queste distorsioni ideologiche. Esempio: alla fine dell'Ottocento è necessario giustificare un fenomeno giuridico che è diventato diffuso, che mobilita la ricchezza del mondo: la CIRCOLAZIONE DEI TITOLI DI CREDITO. Alla fine dell'Ottocento i professori di diritto privato si ponevano un problema teorico di come giustificare quello che accadeva nel diritto romano classico, lo scambio dei titoli di credito,creando la VESTITURA, che erroneamente si ritiene essere la traduzione latina del termine germanico GEWERE, che esprimeva nel diritto germanico l'apparenza del diritto e che si applicava a tutti i tipi di godimenti sia sulle cose sia sui doveri giuridici delle persone.(Silvia Codispoti e Giovannina Damiani)
    .... Continua....

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  6. ....Continua....
    Verso la fine della lezione Lei ha sottolineato l'importanza di guardare alla storia non in chiave evolutiva ma come una "PALESTRA INTELLETTUALE", un esercizio di analisi del rapporto tra il diritto in senso tecnico e la società intesa come economia, si tratta di dinamche sociali di un certo periodo storico che possiamo analizzare come se fossimo in un laboratorio. Questo esperimento di per sè non serve a nulla, serve solo a tracciare le correlazioni che sono state messe in laboratorio. Dunque bisogna studiare la storia come rapporto tra diritto e società, e vedere come il diritto influisce sulla società e la società sul diritto e questo, come esperimento di laboratorio, non serve a nulla ma contiene in sè elementi preziosi, importanti per la formazione e non per studiare un'evoluzione.

    Perchè i tre momenti: diritto romano-diritto comune-codificazioni. Il CODEX ha un'importanza centrale, era molto forte l'idea presso i giuristi che tutto il diritto fosse dentro il codice e per loro era quindi importante fare una storia delle codificazioni(il Codice oggi è ancora così centrale per noi giuristi del 2000?).
    Lo sguardo al passato dei giuristi era influenzato dall'ordinamento presente. L'immagine del diritto romano riflesso nel diritto giustinianeo induce a ritenere importante il diritto comune.
    Abbiamo ritenuto molto utile anche il modo da Lei spiegatoci su come fare la critica di un testo: la critica può essere fatta da due punti di vista, 1) osservazione delle tecniche, aspetto tecnico della scrittura, uso delle fonti 2) insignificanza del tema trattato, o illogica interpretazione dei dati. La prima questione da affrontare è confrontare noi, gli storici di oggi, con il XIX secolo, formato da guristi che si sono rivolti alla storia per giustificare il loro ordinamento e hanno utilizzato tutto questo patrimonio storico per fondare la politica del diritto che si affermò nel XIX secolo.
    Come punto di forza del corso, vogliamo sottolineare come, a conferma di quanto detto da Lei nella prima lezione, proprio questo corso sia stato per noi una "palestra intellettuale".
    Silvia Codispoti e Giovannina Damiani.

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  7. Prof. qualcuno ha scritto in forma anonima ed è stata un' ottima scelta perchè se si facessero complimenti allegando il proprio nome la cosa potrebbe essete equivocata. Quindi con sincerità assoluta le dico che ci vorrebbero TROPPI professori come lei in più a quanti ce ne sono ora.
    Non ho seguito le lezioni dal primo giorno ma dal secondo, quindi non credo la prima lezione sia stata così determinante per me, l' elemento chiave del corso è stato l' approcio o meglio il metodo di apprendimento che ha cercato di trasmettere. Almeno per il sottoscritto posso dire che non ho mai sentito l' esigenza della ricerca del sapere così forte come per la materia che ci ha introdotto lei, e più per l' infinità di questioni logiche che pone proprio per il piacere di apprendere e di avaer ricercato e scoperto.
    AKA prof. non cambiare l' approccio umano e didattico con la tua platea perchè un anno potranno essere pochi un anno tanti ma le persone che la seguiranno saranno veramente contente di aver scelto il suo corso!

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  8. Vorrei esprimere un giudizio su questo corso partendo da un'intervista che mi è piaciuta tantissimo, rivolta qualche tempo fa ad ANTONIO PADOA-SCHIOPPA eminente storico del diritto che ha insegnato all'università di Milano sino al 2007. E precisamente stralciando qualche passo mi ha colpito questa considerazione :"lo storico del diritto vive tra due sfere che sono indicate nel nome stesso della disciplina. Deve cioè essere uno storico e un giurista al tempo stesso. Che debba essere uno storico mi pare sia evidente, ma questo vuol dire che deve approfondire anche gli altri profili della storia, sociale politica economica religiosa perché il diritto non sta da solo ma è legato con mille fili alla realtà e alla storia così delle idee come dei fatti.[...] L’altro aspetto non è meno importante. Lo storico del diritto deve esser anche giurista: ma che vuol dire essere giurista? Vuol dire che anche senza essere avvocato o magistrato o specialista di alcun ramo del diritto positivo, lo storico del diritto deve saper comprendere il linguaggio del diritto, il quale non è mai esclusivamente linguaggio tecnico ma ha sempre radici e valenze meta-giuridiche. Deve cioè poter decifrare questo tecnicismo e deve riuscire a calarsi dentro un istituto, una teoria, una legge o una sentenza del passato con la stessa tensione intellettuale che animava i contemporanei, con la stessa partecipazione che si pone per una questione viva nel nostro presente, naturalmente rivissuta alla luce di un metro di giudizio storico, mirato a capire non certo a tracciare ragioni o torti e tanto meno a dettare soluzioni." Poi a proposito del suo maestro che era stato il grande Vismara, Padoa-Schioppa dice di aver apprezzato soprattutto la disponibilità all’ascolto,il fatto di aver sempre rispettato le opinioni e le conclusioni di giovani che si incamminavano nella ricerca e in particolar modo il metodo scientifico: la necessità di studiare a fondo le fonti oggetto dei temi che si studiavano.

    Un primo aspetto di forza del corso è stato proprio questo:anche se abbiamo parlato tanto di storia,di medioevo, di filosofia non abbiamo mai perso un approccio tecnico agli istituti che stavamo trattando. Ma nello stesso tempo non abbiamo compiuto l'errore dell'astrazione. Inoltre è stato importante l'orientamento che abbiamo riservato comunque al presente e ai problemi attuali del diritto.
    Insomma il primo merito è stato quello di restituirci un'anima per così dire storica e culturale,contro anni di aridità tecnica.
    Un secondo aspetto vincente è stato quello di averci dato molto spazio:l’aver riconosciuto che anche dei semplici studenti possono avere qualcosa di interessante e nuovo da dire e da dimostrare in mezzo a queste roccaforti di dottrina è stato fondamentale. La disposizione all’ascolto è stata una grande prova di fiducia che ci ha invogliato a rispondere anche molto più di quanto ci si potesse aspettare. Che poi ci sono anni migliori di altri è fisiologico,ci sono anni in cui maestri come Calasso e Vismara avevano allievi del calibro di Cortese e Padoa-Schioppa,altri in cui non è stato così.
    Il terzo merito va al metodo che abbiamo appreso:un approccio critico e disincantato,che parte soprattutto dallo studio della fonte per maturare un convincimento autonomo. È vero abbiamo tradotto così tanti testi dal latino,che alcuni giorni mi sono sentita ancora in quelle terribili ore al liceo. Ma alla fine il corso ci ha trasmesso un’amore ulteriore per la ricerca.
    Infine ultimo grande pregio è stato l’aver ripristinato una dimensione umana dell’insegnamento: eravamo pochi e questo ha favorito una bella conoscenza reciproca.



    Marta

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