martedì 10 marzo 2009

Di che abbiamo parlato?

Di cosa abbiamo parlato oggi?
Ci siamo soffermati sulla storia della cultura giuridica tedesca dell'Ottocento. La figura di Savigny è centrale: il suo programma culturale prevede di fondare un sistema giuridico unitario in Germania facendo leva sul diritto romano e sulla storia. La storia del Medioevo, come epoca germanica per eccellenza, giustifica il ricorso al diritto romano e nello stesso tempo la pretesa che esso incarni il Volksgeist del popolo tedesco.
Bella costruzione. Ma poteva reggere a lungo, mentre lo Sturm und Drang romantico avanzava e si susseguivano i movimenti per la creazione di uno Stato nazionale unitario?

2 commenti:

  1. Secondo me questa impostazione di Savigny non poteva reggersi e provo a spiegare perchè. Siamo in un momento storico nel quale emergono, seppur in forma ancora embrionale, i primi segni della ricerca di un'identità nazionale del popolo che va ricercata, secndo alcuni, nel popolo stesso e soprattutto nelle sue radici. Un'esempio di questa commistione tra romanticismo e primo nazionalismo lo abbiamo con le figure dei fratelli Grimm (Jacob in particolare) che tendono a cercare di riscoprire il diritto tradizionale del popolo andando a riscoprire i periodi in cui questo non era influenzato dalla cultura giuridica romana ( ad es. cercano le vecchie sentenze scritte solo in lingua tedesca senza influenze latine). Essi si discostano da Savingy proprio riguardo l'anello debole del suo pensiero, cioé l'idea che il Volksgeist del popolo tedesco potesse germanizzare totalmente il diritto romano.
    Spero di aver centrato un pò la questione e aspetto correzioni e aggiunte.

    PS: volevo chiedere al professore se a lezione può scrivere le parole e i nomi tedeschi alla lavagna (se non sono nei dossier) perchè io non ho la più pallida idea di come si scrivano. La ringrazio.

    FUTURA AUTIERI

    RispondiElimina
  2. Trovo interessantissimoa l'esaltazione a opera di Savigny, riguardo alla necessità di un diritto del popolo.
    Tutta la scuola storica ottocentesca e la il Romanticismo tedesco assimilarono il principio fondante di una storia intesa come sviluppo organico e indipendente dalla volontà del singolo.
    Credo che sia una sorta di fiume in movimento, patrimonio di tutti e strettamente connesso con la realtà.
    E' interessante l'idea di esaltare ciò che è genuino, spontaneo, popolare, senza volerlo modificare o renderlo diverso.
    Insomma si riconosce l'importanza soprattutto delle radici e del passato.
    Questa atmosfera si coglie bene nelle fiabe dei Grimm, attraverso le descrizioni dei paesaggi e dei boschi tedeschi.
    federico

    RispondiElimina